Normativa Eurasec
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La normativa EurAseC
Sin dalla sua costituzione era ben chiaro a tutti i partecipanti al tavolo della commissione costituente l’organismo dell’EuraSeC, che per rendere effettivamente operante il nuovo soggetto, si dovesse procedere alla creazione di uno spazio comune di libero scambio e di libero mercato caratterizzato da regole di accesso reciprocamente riconosciute che permettessero la liberà circolazione delle merci (oltre che delle persone) garantendo il rispetto dell’ambiente e la tutela della salute pubblica. A differenza della nostra comunità europea per l’Eurasec il processo si presentava, almeno a mio avviso, molto più semplice ed immediato essenzialmente per due fattori:
Tutti gli attori parlavano un linguaggio comune inteso proprio come lingua comune (ovviamente al netto delle differenze etnico-linguistiche) perfettamente intellegibile l’un l’altro senza paure di fraintendimenti derivanti da errate interpretazioni e/o traduzioni non appropriate (La lingua Russa è perfettamente parlata e tutt’ora insegnata in quasi tutte le nazioni ex USSR).
La provenienza di tutti i paesi dalla ex realtà comunista con la consapevolezza e la conoscenza dell’altrui mentalità pur nel rispetto delle proprie tradizioni.
Con queste premesse il cammino della nuova comunità degli stati euroasiatici iniziò nel migliore dei modi portando a dei risultati verso i quali moltissimi osservatori esterni nutrivano più di qualche dubbio.
Per quanto concerne l’adozione di regole comuni per la libera circolazione delle merci da uno stato all’altro la commissione dell’unione doganale decise di procedere creando una tariffa doganale armonizzata tra i paesi aderenti e di promuovere, inoltre, l’armonizzazione delle normative e delle regole tecniche rielaborandole di concerto con gli organismi statali preposti (Enti di Standardizzazione e Dipartimenti Doganali) creando una serie di regole tecniche comuni a tutti; Tutti gli stati dell’unione avevano come fondamento la vecchia certificazione Gost (acronimo russo di standard di stato) in quanto ex stati della vecchia unione sovietica, si penso dunque di uniformarle a criteri e regole tecniche più moderne gettando un occhio anche alle normative puramente europee, prendendo ed adottando quelle che potevano essere considerate le migliori normative integrandole con le necessità e le particolarità dell’unione. In alcuni casi, come ad esempio la normativa inerente la cosmesi e i prodotti cosmetici precedentemente adottata nelle norme Gost K del Kazakhstan, era già una normativa di alto livello avendo di fatto pedissequamente adottato la normativa europea quindi la si è dovuta semplicemente adattare alla realtà socio-economica dei tre paesi.
In breve tempo la commissione EuraSEc ha emanato norme e regolamenti tecnici che progressivamente sostituiranno le varie normative nazionali. Tali regolamenti tecnici prendono il nome di TR-TC abbreviazione dal russo Технических Регламентов Таможенного Союза (Regolamento Tecnico dell’Unione Doganale).
Con la progressiva entrata in vigore dei regolamenti tecnici redatti e adottati dalla commissione dell’unione doganale (Russia, Bielorussia e Kazakistan) inizia la parabola discendente delle vecchie tipologie certificative legate ai singoli stati precludendo al pensionamento dei vari Gost-R,Gost-K e Gost-B.
Le novità, da un punto di vista prettamente tecnico, sono quasi tutte rilevanti e vanno indubbiamente verso una armonizzazione delle norme tecniche dei singoli stati confluendo rilevantemente verso le normative europee ISO anche se, in alcuni casi, si discostano da queste per motivi, ad esempio, climatici (si pensi a titolo indicativo al funzionamento di un macchinario in una azienda siberiana e alla sue temperature d’esercizio).
Da un punto di vista sostanziale le nuove normative prevedono sempre la doppia figura della ” Dichiarazione di Conformità” e della “Certificazione di Conformità” prevedendo per ciascuna di esse adempimenti e schemi certificativi diversi a seconda ovviamente del regolamento tecnico di attuazione. Sempre da un punto di vista sostanziale viene a diventare rilevante la posizione dell’APPLICANT, del soggetto giuridico cioè, residente in uno dei tre paesi che deve essere obbligatoriamente indicato sia in sede dichiarativa che certificativa introducendo con questo non poca confusione nei confronti delle nostre aziende che si troveranno a far di conto tra i vari rivenditori, distributori, importatori o filiali della propria organizzazione.
Contemporaneamente all’entrata in vigore ed al rilascio dei nuovi certificati (per molti conosciuti con il termine EAC) chiamati TR-TC (in russo la C equivale ad una S e dunque TR-TS) viene vietato il rilascio dei vecchi certificati di tipo nazionale. Per tutti coloro i quali hanno ottenuto dei certificati di tipo nazionale antecedentemente all’entrata in vigore del nuovo pacchetto normativo, evidenziamo che questi rimarranno validi (ovviamente a livello delle singole realtà nazionali) sino al 2015